Caratteristiche:
- Tipo: naturalistico/archeologico/geologico
- Lunghezza: circa 9/10 km.
- Tempo percorrenza: 5/6 ore (compresa sosta pranzo e fase preparatoria)
- Difficoltà: media
- Ambiente: macchia, resti archeologici
- Localizzazione: Bomarzo (VT)
Percorso:
- Fase preparatoria: poichè l'ultima parte di strada in
auto è brutta, è consigliabile lasciare i non-fuoristrada prima e accorpare
gli escursionisti sui fuoristrada (in l'alternativa occorre fare un km in
più di strada sterrata).
- Partenza: Si esce dalla supestrada Viterbo-Orte allo
svincolo di Bomarzo, in direzione Bomarzo; appena passato il ponte sulla
superstrada c'è un quadrivio in cui occorre prendere a sinistra (praticamente
tornando indietro a fianco della superstrada) nella strada Ortana; al km
13 circa si prende la strada sterrata a destra (Strada delle Sterpeta) e
la si segue per circa 1,5 km (praticamente all'inizio fa una curva a sinistra
che quasi ritorna indietro) in direzione Casale Bannella; in un piccolo
spiazzo sulla destra si lasciano le auto non adatte (v. fase preparatoria)
e si prosegue per un ulteriore chilometro su una strada alquanto dissestata, pur se con fondo cementizio,
fino a uno spiazzetto erboso sulla destra per lasciare definitivamente le
auto (nel posto c'è una bacheca che riporta la pianta del bosco).
Escursione a piedi:
- Si percorre lo stradello che scende a destra e che subito dopo si inerpica
in salita ripida verso le alte rocce che si intravedono sulla destra; poco
dopo si incontra inaspettato il masso del Predicatore (grande masso
con gradini scalpellati in epoca preistorica) e vicino l'altare della
regina (altro reperto interessante dell'epoca); tutt'intorno il panorama
presenta tanti massi più o meno lavorati come i precedenti in un ambiente
che in inverno è dominato dai colori del muschio verdissimo.
FOTO 1. Il masso del Predicatore FOTO 2. Altare della regina
- Si continua sullo stradello, costeggiando sempre sulla destra ad una
certa distanza le alte rocce da cui si sono (o sono stati) distaccati i
massi (passando vicino ad una casetta con relativo annesso appoggiato a
roccia nei cui pressi c'è un interessante macina intagliata nella pietra
con vaschette di raccolta che sembra servissero per la pigiatura dell'uva)
fino ad arrivare ai resti dell' antica chiesa di S. Nicolao (di
cui si visita l'interno, salendo non agevolmente dal lato posteriore verso
le alte rocce, non trascurando le interessanti cripte sottostanti con particolari
incisioni) dall'altro lato.
FOTO 3. Tinozza per pigiare Uva
FOTO 4.
Resti della Chiesa di S.Nicolao
- Dopo aver visitato i dintorni, dove vi sono grotte e massi anch'essi
lavorati, essere stati sul ciglio del torrente Serraglio (a circa
100 mt dalla chiesa e perpendicolarmente alle alte rocce) in cui gli uomini
preistorici scendevano a prendere l'acqua, in ambiente sempre molto vario
e interessante per la presenza dei grossi massi erratici coperti da muschio),
si ritorna indietro per la sterrata fino al punto di partenza, dove sono
state lasciate le auto.
FOTO 5. massi erratici
FOTO 6. Chiesa di S.maria in M.te Casoli
- Da qui si riparte lungo lo stradello di mezzo (che in parte sembra ritornare
indietro, ma in realtà va quasi perpendicolare alla alte rocce) arrivando
presto su un lungo pianoro nel quale si incontrano bacheche con notizie
geologiche e naturalistiche della zone e un'area attrezzata a pic-nic; si
continua per circa 2 km (iniziando a vedere sulla destra la collina su cui
si trova Bomarzo fino alla chiesa di S.Maria in Monte Casoli, chiesa
medievale perfettamente conservata al culto (una volta lanno nel luned di
Pasqua raggiunta in processione da Bomarzo) che si appoggia su una precedente
in parte scavata nella roccia); davanti alla chiesa c'è un area attrezzata
a pic-nic.
- Si prosegue sulla sterrata che scende dalla chiesa e subito dopo la prima
curva si prende un sentiero sulla destra che dopo poco porta ad una zona
interessantissima di grotte preistoriche e resti di mura di un castello
medioevale posto a difesa di Bomarzo che si trova di fronte oltre la scoscesa
valle; si entra a sinistra e si prosegue tra grotte e grottine lungo il
ciglio (che rimane sulla destra) scendendo ad un bellissimo terrazzo sottostante
con massi e grotte (una di queste con colonna interna), dove si può sostare
per il pranzo con la comodità dei massi e la bellezza della vista.
FOTO 7. Grotte preistoriche
FOTO 8. Grotte preistoriche
- Dopo il pranzo si prosegue avanti nella direzione precedente incontrando
altri resti del castello ma soprattutto una tagliata etrusca
che si percorre in discesa incrociando sulla destra una porta di accesso;
poi, all'altezza di una deviazione a destra, circa a metà, si trova affrescata
in cotto sulla sinistra l'immagine della Madonna di Monte Casoli; conviene
percorrere anche la deviazione per portarsi di nuovo verso l'affaccio su
Bomarzo e poi riprendere la tagliata che finisce nuovamente sulla sterrata
che scende dalla chiesa.
FOTO 9. Tagliata etrusca
FOTO 10. immagine della Madonna
- Si può tornare per la medesima strada oppure scendere in basso verso
il torrente intercettando sulla sinistra (prima di arrivare alla zona pic-nic
a lato del torrente) uno stradello che va verso la Selva di Malano
e la lambisce, per uscire dopo alcuni chilometri (alla fine con alcune lunghe
salite) al punto di partenza.
- L'escursione può essere completata con la visita di Bomarzo (sempre molto
interessante).
BY G.CALIUMI - GRUPPO TREKKING TIBURZI.