Uscita questa particolare che ci ha regalato il nostro Ivano. Una tre giorni nei dintorni di Polino – provincia di Terni - in realtà un piacevole ritorno dopo circa due anni. La mattina di venerdì l’appuntamento era fissato alle ore 8,00 presso il Centro Diurno e sistemati i bagagli e gli equipaggi: 5 nell’auto di Ivano e 9 nel pulmino ci siamo diretti in quel di Terni. Fermata tecnica a metà percorso, siamo arrivati alle Cascate delle Marmore intorno alle ore 11,00 dove dopo una breve passeggiata lungo i sentieri del Parco abbiamo aspettato l’apertura della diga di mezzogiorno per poter ammirare il singolare spettacolo delle Cascate. Alle 13,30 ai posti di combattimento presso il ristorante dell’albergo, abbiamo avuto la meglio sui gustosi piatti che la buona Serena ci ha proposto. Quindi sistemazione nelle camere e breve riposino per riprendere di nuovo l’auto per Spoleto.
Il toponimo Spoleto deriverebbe dalla congiunzione delle parole greche "Spao" e "Lithos" (Σπαω-λιθος), ovvero sasso-staccato: in altre parole il colle S. Elia su cui è sorta la città sarebbe ciò che rimane di una frana staccatasi dal Monteluco, ma tale teoria non è stata mai confermata.
La cittadina si trova all'estremità meridionale della Valle Umbra, una vasta pianura alluvionale generata in epoca preistorica dalla presenza di un vasto lago, il lacus Umber, prosciugato definitivamente nel Medioevo, dopo il suo impaludamento, con delle opere di bonifica. La città si è sviluppata sul colle Sant'Elia, un basso promontorio collinare alle falde del Monteluco e più in basso fino alle rive del torrente Tessino; ad est è contornata dai monti che delimitano la Valnerina.
La mattina del giorno dopo Ivano e un paio di volenterosi avrebbero voluto affrontare “La Pelosa” ma problemi tecnici non hanno permesso l’iniziativa per cui ci è stato proposto la visita di Cascia. La città di Santa Rita, la Santa degli Impossibili. Nel pomeriggio dopo un breve riposino ci siamo recati al Lago di Piediluco, dove preso a nolo un piccolo battello abbiamo fatto il giro del lago.
Piediluco è un pittoresco centro il cui nome significa "ai piedi del bosco sacro". Con un assetto rimasto quello del medio evo, con le sue basse casette colorate, è in realtà dislocato nello stretto lembo di terra che corre tra il lago ed il monte. Il lago che prende il nome dal paese, è tanto irregolare da sembrare un lago alpino. Molto suggestivo, è circondato da rilievi boscosi, tra i quali è caratteristica per la sua forma di largo cono la montagna dell'Eco. Questa montagna deve il suo nome al fatto che è in grado di rimandare un intero endecasillabo in maniera perfetta.
Domenica mattina Ivano ha voluto affrontare tutto solo “La Pelosa”, cosa sconsigliata da tutti ma il grande è riuscito nell’impresa in poco meno di tre ore. Il resto del gruppo breve passeggiata alla fonte diuretica e poi in Chiesa per la S. messa delle ore 11,30.
Polino, dominato dal Monte Petano il paese possedeva, cospicue ricchezze minerarie (marmo, ferro e argento) oggi quasi completamente esaurite o non sfruttabili. E’ il più piccolo comune dell'Umbria per numero di abitanti, ed è situato a quota 836 metri s.l.m., in un magnifico scenario verde dominante la valle del torrente Rosciano.
C.Melia
Un pò di foto per rivivere le emozioni provate!
Un arrivederci al prossimo autunno.