Giovedì 16 ottobre si è riaperta la stagione escursionistica degli amici del Centro Diurno. Presenti all'appuntamento numerosi ragazzi, anche se mancavano quelli del Calamatta e qualche persona del Santa Cecilia. Malgrado ci fossero nuove persone anche tra i volontari il gruppo si è ben amalgamato raggiungendo subito un’ottima intesa.
La nostra guida e accompagnatore Ivano ci ha proposto Palano e dintorni.
Raggiunto Allumiere e superato il cimitero comunale, all’altezza del Fontanile della "Connotta", abbiamo preso una strada sterrata arrivando nei pressi del fontanile di "Caciotta". Lasciate le vetture, abbiamo percorso una carrareccia in discesa, godendo del magnifico panorama reso ancora più stupendo grazie al tempo che ci ha regalato un bel sole, seppur all’inizio della giornata non prometteva niente di buono!
I "Domi" trachitici sulla nostra sinistra, sporgenti dai rilievi collinari, hanno fatto da cornice ad un paesaggio bucolico con mandrie di buoi e stormi di garzette. Questi candidi aironi, generalmente frequentatori di paludi e stagni, hanno qui legato con le mandrie dei buoi un rapporto davvero strano. Intanto avanti il nostro sguardo si apriva un sereno panorama veramente inusitato, che spaziava a 180° sino al mare: sulla sinistra Allumiere e la Piana di Sant’Agostino, poi la macchia di Palano, Tarquinia e sulla destra le prime alture della Costa del Marano.
Raggiunta Ripa Maiale, la guida ci ha parlato delle rocciose pareti, della loro origine vulcanica e della vita preistorica che qui può essersi sviluppata. Oggi la parete rocciosa viene utilizzata da gruppi di ragazzi per effettuare del "free-climbing". Sono tracciati sulla roccia simpatici "sentieri" per fare arrampicate sportive. Riprendendo una carrareccia in salita, siamo giunti sul dorso di Palano dove, in uno spiazzo riparato dalla vegetazione, abbiamo accesso un grande fuoco propiziatorio. Grigliata mista, caldarroste e un buon dolce, hanno allietato la giornata oltre misura! Finito il pranzo una "delegazione" si è avventurata nella macchia per ammirare il magnifico panorama sulle alture delle rocce di ripa Maiale. Risalendo il bosco, abbiamo trovato alcuni "alberi a piccione", tra cui uno davvero singolare ed anacronistico, realizzato con tubi Innocenti. Qualcuno è riuscito a salire la traballante impalcatura alta intorno ai 10 metri. In cima poi uno spettacolo indescrivibile seppur condiviso con milioni di formiche rosse che sulle tavole di base avevano costruito un immenso … formicaio … e che hanno convinto di poter prepotentemente condividere il mondo anche loro!
Che dire di più? La partecipazione dei volontari e l’attenzione verso i meno fortunati di noi hanno particolarmente commosso il relatore della presente. Noi, professionisti che da anni ci occupiamo di disagiati sociali e non, spesso diamo per scontato il lavoro che facciamo e non diamo tanto valore ad una mano tesa o a dei gesti che per qualcuno hanno un’importanza notevole.
Carmelo Melia
FINE! |
BY VANI' - Published by ACE