Carissimi Tibur’s giunti al termine della corrente stagione trekkistica, non resta che la tradizionale cena di chiusura, cui ormai tutti siamo abituati. Sarà quello il momento di convenevoli e saluti per darci un nuovo appuntamento, ad ottobre, per le uscite dell’annata 2009/2010, prima di dedicarci completamente alla incipiente stagione balneare. Quest’anno la conviviale ci vedrà impegnati entro la serena cornice del Lago di Bolsena, per un buon momento di relax, dopo un aperitivo avanti la Bisentina e la cena da “Gigetto” in quel di Gradoli.
QUANTO AL TREJA … le note storiche scritte in occasione della precedente escursione, sono sufficienti fonti informative per chi avesse per la prima volta varcato la soglia del Parco. Ma nel complesso del sempre bel percorso abbiamo rilevato anche alcune note spiacevoli.
NON ABBIAMO, AD ESEMPIO, COMPRESO IL PERCHE’ DI QUELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE … poste da chissà chi, sul sentiero “A1”, in più punti. Cinque ordini di filo spinato, posti a raggiera, dalle alte coste fino a raggiungere gli argini del torrente, a precludere ogni passaggio, senza peraltro nessuna giustificazione e prescrizione scritta entro il Parco. Chissà se gli autori avranno pensato ad eventuali emergenze, incendi o soccorso a persone in difficoltà …
QUANTO AI GUADI … ormai non ci impauriscono più, con il ricorso a traghetti umani, zattere, pedalò, gommoncini, stivali, buste edili ed altro non identificato!
TREKKANDO SOTTO LA PIOGGIA … questo verso le ore tredici, quando ormai eravamo in vista di Mazzano. Con meraviglia, dagli zaini è fuoriuscito di tutto, ombrelli, cappelli, attrezzature militari e buste per la spazzatura. Perfino mantelline per BAMBINI FINO AD OTTO ANNI risultate utili, per la bisogna, contro la pioggia battente, per chi ha il fisico di un ragazzino!.
E LA SALUTE DELLE ACQUE DEL TREJA ….. dopo Mazzano appuntamento con inaspettati grigiastri scarichi (organici???) discendenti dalle coste verso il Treja, che penetrano le nostre narici e contaminano la nostra saliva. Queste manifestazioni di civiltà umana risultano notevolmente aumentate e chissà dove andranno a parare … ma forse sarà il caso di interessare qualche Procuratore! Poi finalmente in vista della nostra meta, Calcata, piuttosto bagnati, desistiamo dal pensiero di affrontare la risalita del suo panoramico costone, così pure il colle di Narce. Proseguiamo opportunamente sulla Via Calcatese, incrociata in prossimità dell’ex viadotto Falisco, abbattuto da “benpensanti” per dare spazio al passaggio della strada asfaltata. Una breve sosta nella cittadina sempre bella e suggestiva, confortati dalla pioggia battente che non ci ha mai dimenticati, inseguendoci col tom tom nei dritti e nelle curve. (Vanì, 21-04-2009)